Ma ora sono altre le voci, le sento dalla
stanza. Cerco di capire quanti sono, senza successo.
Mi danno fastidio i loro toni che si
mescolano, a volume alto. Odio le persone che urlano.
Nel rumore mi isolo, nei toni di voce mi
confondo.
Una partita a tennis tra intolleranza e
distrazione.
Ma la pallina è caduta e l’arbitro ha
fischiato il set.
Allungo la mano verso la sedia, coperta da
una catasta di vestiti. Devo infilarmi qualcosa. Afferro d’istinto, a caso. No,
questo no. Non è il momento. Non ancora almeno. Lo lascio andare e sorrido.
Il mio kimono ricade adagio su se stesso.
Questo va bene.
Me lo son messo all’ultimo pranzo fatto
con i suoi.
Tailleur in raso color azzurro polvere.
La giacca con un solo bottone, quattro
tasche con pattina applicate sul davanti, chiuse da bottoni dorati decorati dal
profilo di Coco Chanel.
Quel giorno erano piene di bustine da un
grammo l’una.
La gonna con due tasche sul davanti chiusa
da cerniera e gancetto.
Avevo tolto il gancetto.
Mi piaceva l’idea che potessi sembrare
meno protetta.
Un colpo e via tutto.
Poi non era così, però mi piaceva l’idea.
E piaceva anche a suo padre a quanto avevo
potuto notare.
Quanto gli sarebbe piaciuto ficcarmi la
mano sotto la gonna.
L’idea di lui che mi fruga nella figa e
col pollice neanche troppo delicatamente mi sonda il culo non mi turba neanche.
Anzi mi si bagna solo al pensiero.
Mi sarei fatta sbattere ben bene.
Il fatto è che mi si smonta la libido se
ripenso ai fischi col naso nelle orecchie quando comincia ad eccitarsi.
Non che sia mai successo del dito in culo
e del frugare cavernicolo.
Ma un paio di volte, da dietro con la
scusa dello ”sparecchiamo insieme vengo di là con te, te lo appoggio mentre
posi i piatti nel lavandino e tu non parli altrimenti fai una figuraccia”,
provandomi a baciare il collo, e’ esploso con un 1-2 annfff-fiiii annfff-fiiii
che è risucito a farmela asciugare come neanche la figa di mia nonna.
Ai suoi occhi ero la puttanella del
figlio.
Quindi di diritto anche la sua
figa-bocca-culo qualora lui o sua moglie avessero abbassato un attimo la
guardia.
Peccato che abbia capito subito al primo
pizzico strizzapalle.
Indosso il capo e con lo sguardo cerco le
scarpe.
Dove cazzo le ho messe...eccola...manca la
destra.
Alzo la coperta sotto al letto...nulla...
Sono in ritardo.
Trovata, brutta sinistra del cazzo...dentro
al cesto della carta da origami dovevi finire?
E certo...ti ho buttata io ieri
notte...che scema.
Ogni volta che uno mi fionda sul letto la
destra mi parte al primo colpo e rimane in zona “piedi del letto”.
La sinistra mi costringe sempre al lancio
della scarpa sul muro...mi si impiglia l’alluce e devo dare un colpo secco.
Poco importa...mi ha sbattuto a
dovere...non ricordo neanche perché se ne sia andato senza salutare...eppure il
pompino era da urlo.
Mi avesse esaminato la commissione del
condominio mi avrebbe dato un bel 10.
Peccato fosse presente alla scena solo il
Signor Vinciarelli dell’appartamento di fronte.
Lui ed il suo binocolo del cazzo...da come
è venuto sul vetro penso mi abbia dato non meno di 9.
Bang
bang.
annfff-fiiii annnfff fiiii che è risucito a farmela asciugare come neanche la figa di mia nonna....STUPENDA!
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